Legge delega fiscale 2023 - Focus in materia di Concordato preventivo biennale

Con il “Concordato preventivo biennale” – previsto dalla Legge delega fiscale 2023 - i contribuenti di minori dimensioni potranno aderire a una proposta formulata dall’Agenzia delle entrate volta a definire, per un biennio, la base imponibile ai fini delle imposte dirette, dell’IRAP, nonché dei contributi previdenziali obbligatori. In tal modo, essi, accettando la proposta dell’Agenzia delle entrate, potranno conoscere in anticipo l’ammontare delle imposte dirette da versare nei successivi due anni, cristallizzando la propria posizione fiscale, anche laddove l’imponibile realizzato sia di diverso ammontare da quello concordato con l’Amministrazione.

La Legge n. 111/2023 recante “delega al Governo per la riforma fiscale” prevede l’adozione, entro l’agosto del 2025, di uno o più decreti legislativi finalizzati alla revisione del sistema tributario nel rispetto dei principi costituzionali nonché dell'ordinamento dell'Unione europea e del diritto internazionale e degli specifici principi e criteri direttivi indicati nella Legge delega.

Il provvedimento contiene diversi istituti e strumenti volti a ridisegnare il diritto tributario nazionale, adeguandolo al contesto internazionale ed europeo, mediante il superamento e la correzione delle criticità emerse nel corso del tempo. I principali aspetti della riforma fiscale riguardano, tra gli altri, la struttura dell'Irpef, la revisione della tassazione d'impresa, il superamento dell'Irap e la revisione delle disposizioni in materia di accisa.

Tra le novità di maggiore interesse per la categoria si segnala la previsione del c.d. concordato preventivo biennale che ha come obiettivo quello di ridurre la pressione fiscale, il contenzioso tributario e migliorare il rapporto tra fisco e contribuente. L’istituto si presenta come una facoltà rimessa ai titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo di minori dimensioni, i quali possono accettare, e successivamente impegnarsi a rispettare, la proposta formulata dall’Agenzia delle entrate “previo contraddittorio con modalità semplificate” (art. 17, comma 1, lett. g), n. 2.1.). Accettando la proposta dell’Agenzia delle entrate, gli operatori economici potranno conoscere in anticipo l’ammontare delle imposte dirette da versare nei successivi due anni, cristallizzando così la propria posizione fiscale anche laddove l’imponibile realizzato sia di diverso ammontare da quello concordato con l’Amministrazione.

Si sottolinea, inoltre, che il concordato esplicherà i suoi effetti direttamente sulla posizione fiscale dei contribuenti che vi aderiranno, ed i benefici derivanti dall’adesione allo stesso si produrranno solamente con riferimento alle imposte sui redditi, all’IRAP ed ai contributi previdenziali obbligatori, mentre nessun effetto si produrrà in ambito IVA.

19/09/2023