Iniziativa #IOAPRO1501

Gentile Associato,

l’emergenza COVID sta producendo una crisi economica devastante che sta portando all’insolvenza moltissime aziende.

Purtroppo, in attesa che le vaccinazioni raggiungano un tasso di copertura significativo, gli unici strumenti che si sono dimostrati efficaci per il contrasto dell’epidemia sono:

a)  il distanziamento

b) l’igiene costante delle mani e delle superfici di contatto

c)  l’uso costante della mascherina.

Il vero problema non sono infatti i luoghi, ma le modalità con cui le persone li frequentano.

In questo clima di sconforto e sfiducia, chi ci governa non sempre ha contribuito con i provvedimenti assunti alla soluzione della crisi; anzi, in alcuni casi li ha acuiti.

E’ naturale che con queste premesse la disperazione prenda il sopravvento e provochi negli imprenditori disorientamento sotto ogni profilo.

Il caso più eclatante è quello dei Pubblici Esercizi, alcuni dei quali nei prossimi giorni vogliono aprire, nonostante i divieti.

A nostro parere la strada della disobbedienza civile non è consigliabile, porta a commettere reati anche gravi (si potrebbe arrivare al delitto colposo contro la salute pubblica) e provoca pesanti sanzioni (fino a 1.000 euro e 30 giorni di chiusura, se non sanzioni peggiori).

Purtroppo ci sono degli improvvisati che, sfruttando questo momento di generale sconforto, illudono le persone e spingono gli operatori a forzare il blocco della chiusura per tenere aperto, facendo firmare procure alle liti,  vere e proprie cambiali in bianco che vincolano pesantemente l’imprenditore e l’impresa.  "Tanto - minimizzano - basterà un ricorso e tutto sarà risolto." Putroppo non è così.

Quindi sconsigliamo vivamente di aderire a queste iniziative, pur capendo la difficoltà del momento che stiamo tutti vivendo, ma non è così che il nostro problema possa essere risolto.

Stiamo lavorando a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale, perché possano aumentare in modo significativo gli indennizzi alle imprese a causa delle chiusure. A tutte le imprese, soprattutto quelle finora dimenticate, o rimborsate con un'elemosina.

Chiediamo, da sempre e in tutte le sedi, rimborsi immediati e adeguati alle perdite effettivamente subite.

Gentile Associato, il momento è estremamente difficile e solo una categoria coesa e rappresentata, può aiutare a superarlo.

Tutti hanno il diritto di manifestare, tanto più nella disperazione attuale, ma farlo in aperta violazione della legge, mettendo a rischio la salute di tutti, porterà solo a danni maggiori di quelli che già patiamo.

Confcommercio San Donà-Jesolo

Confcommercio Chioggia

Confcommercio della Riviera del Brenta

Confcommercio Marghera

Confcommercio Mestre

Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle

Confcommercio Cavarzere

13/01/2021